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Leonardo Da Vinci, cinquecento anni d’arte dalla nascita del genio esoterico senza tempo

By 15 Aprile 2019 No Comments

Editoriale – Come oggi  il 15 Aprile 1452 a distanza di cinquecento anni in un borgo denominato Vinci, ebbe a venire al mondo terreno Leonardo di Ser Piero D’Antonio. In un tempo per lui lontano però quasi tutto vive ancora nella memoria della storia, della filosofia e della cultura del genio del Rinascimento. E’ un personaggio affascinante e per alcuni aspetti misterioso.

Amante della natura, di cui era profondissimo conoscitore, cercò di studiare ed approfondire ogni fenomeno che la sua sconfinata curiosità lo portava ad indagare. Può essere considerato uno dei primi scienziati in senso attualizzato. Leggendo le pagine del Codice Atlantico,  il volume più grande che raccoglie gli appunti, si può immaginare Leonardo e soprattutto la sua mente come un flusso di idee, di concetti, di scoperte quasi continuo tanto da far intuire un Leonardo a volte turbato, quasi infelice per il tempo che passava senza riuscire a studiare tutto e per il grado tecnologico della sua epoca che non gli permetteva di sviluppare le sue scoperte ed invenzioni. Fu un uomo in netto contrasto con l’ambiente rinascimentale e la sua filosofia soprattutto nei confronti di ordini precostituiti.  Si impegnò per la “Verità” e la sua vita si sviluppò alla ricerca di questa, la verità a tutti i costi. Questa ricerca lo portò a scontrarsi con leggi, concetti non riconosciuti dalla chiesa ufficiale e forse soltanto l’appoggio dei più grandi signori e mecenati del suo tempo che gli permettevano nelle loro terre di sviluppare e studiare le sue teorie, ha evitato a Leonardo di subire serie conseguenze da parte della Chiesa che lo vedeva come eretico e per questo da isolare e da mettere all’angolo.

Gran parte dell’opera di Leonardo che si può studiare nei suoi appunti ed in seguito raccolta dai sui discepoli, ci fanno scoprire un uomo estremamente curioso, affascinato da tutto il creato intero.. Ancora oggi, a terzo millennio avanzato, le sue teorie poi rivelatesi realiste, affascinano e portano cognizione alla vita dell’uomo. Da Vinci ha di fatto celebrato la vita umana in tutte le sue forme, lasciando una impronta indelebile nella filosofia.

LA VITA:  Il padre, notaio, l’ebbe da Caterina, una donna di Anchiano che sposerà poi un contadino. Nonostante fosse figlio illegittimo il piccolo Leonardo viene accolto nella casa paterna dove verrà allevato ed educato con affetto. A sedici anni il nonno Antonio muore e tutta la famiglia, dopo poco, si trasferisce a Firenze.

La precocità artistica e l’acuta intelligenza del giovane Leonardo spingono il padre a mandarlo nella bottega di Andrea Verrocchio: pittore e scultore orafo acclamato e ricercato maestro. L’attività esercitata da Leonardo presso il maestro Verrocchio è ancora da definire, di certo c’è solo che la personalità artistica di Leonardo comincia a svilupparsi qui.

Possiede una curiosità senza pari, tutte le disclipline artistiche lo attraggono, è un acuto osservatore dei fenomeni naturali e grandiosa è la capacità di integrarle con le sue cognizioni scientifiche.

Nel 1480 fa parte dell’accademia del Giardino di S. Marco sotto il patrocinio di Lorenzo il Magnifico. E’ il primo approccio di Leonardo con la scultura. Sempre un quell’anno riceve l’incarico di dipingere l’Adorazione dei Magi per la chiesa di S. Giovanni Scopeto appena fuori Firenze (oggi quest’opera si trova agli Uffizi). Tuttavia, l’ambiente fiorentino gli sta stretto.

Si presenta allora, con una lettera che rappresenta una specie di curriculum in cui descrive le sue attitudini di ingegnere civile e costruttore di macchine belliche, al Duca di Milano Lodovico Sforza, il quale ben lo accoglie. Ecco nascere i capolavori pittorici: la Vergine delle Rocce nelle due versioni di Parigi e di Londra, e l’esercitazione per il monumento equestre in bronzo a Francesco Sforza. Nel 1489-90 prepara le decorazioni del Castello Sforzesco di Milano per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona mentre, in veste di ingegnere idraulico si occupa della bonifica nella bassa lombarda. Nel 1495 inizia il famoso affresco del Cenacolo nella chiesa Santa Maria delle Grazie.

Questo lavoro diventa praticamente l’oggetto esclusivo dei suoi studi. Verrà terminata nel 1498. L’anno successivo Leonardo fugge da Milano perché invasa dalle truppe del re di Francia Luigi XII e ripara a Mantova e Venezia.

Nel 1503 è a Firenze per affrescare , insieme a Michelangelo, il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria. A Leonardo viene affidata la rappresentazione della Battaglia di Anghiari che però non porterà a termine, a causa della sua ossessiva ricerca di tecniche artistiche da sperimentare o da innovare.

Ad ogni modo, allo stesso anno è da attribuire la celeberrima ed enigmatica Monna Lisa, detta anche Gioconda, attualmente conservata al museo del Louvre di Parigi.

Nel 1513 il re di Francia Francesco I lo invita ad Amboise. Leonardo si occuperà di progetti per i festeggiamenti e proseguirà con i suoi progetti idrologici per alcuni fiumi di Francia. Qualche anno dopo, precisamente nel 1519, redige il suo testamento, lasciando tutti i suoi beni a Francesco Melzi, un ragazzo conosciuto a 15 anni (da qui, i sospetti sulla presunta omosessualità di Leonardo).

Il 2 Maggio 1519 il grande genio del Rinascimento passa all’Oriente Eterno e viene sepolto nella chiesa di S. Fiorentino ad Amboise. Dei sui resti non vi è più traccia a causa delle profanazioni delle tombe avvenute nelle guerre di religione del XVI secolo.

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