Ciò troviamo sul web è realmente vero? Come essere protagonisti della nostra reputazione sul web?

Siamo sempre alla ricerca di informazioni, di conferme, di certezze di capire. E nel terzo millennio,  le vecchie enciclopedie Treccani, sembrano aver lasciato il posto ai motori di ricerca. Google è l’eccellenza, un meccanismo di servizi a 360° che da risposte praticamente a tutte le esigenze che un qualsiasi utente del web possa avere. Ed ormai nel quotidiano per default in quasi tutti i browser, l’interrogazione al motore di ricerca è su tutto, per tutto e per tutti. I dati e le informazioni a milioni di parole e di dati che girano nel mondo del Web, vengono “intercettati” dalla ricerca che Google fa per noi. Un sistema complesso, molto innovativo che però fornisce risposte immediate. Google assolve al suo compito fornendoci quanto richiesto nella barra di interrogazione con una velocità supersonica. Quanto ai contenuti di ciò che leggiamo in base alle nostre ricerche dobbiamo ragionarci bene. La risposta c’è, ma non è detto che le informazioni postate da chicchessia e da ogni dove siano realmente fondate, come potrebbe essere il contrario. In fondo siamo sempre sotto attacco fake news, poichè dietro una ricerca può esserci sempre una notizia che potrebbe indurci all’errore. Se utilizziamo in Maps nel cellulare Google ci porta di fronte all’ingresso prescelto, senza farci sbagliare nessuna strada come accade per i navigatori tradizionali. Google Business, assistente google, e potremmo continuare all’infinito per spaziare sull’universo del colorato motore di ricerca che è affascinante, ci segue, ci registra, è in grado poi di dirci tutti i posti in cui abbiamo postato qualcosa con la geolocalizzazione, praticamente sempre accesa. Google ci segue, ma ci protegge, e siamo noi a deciderlo. E fornisce la web reputation, ossia la reputazione che un determinato argomento, persona, società si è fatta sul web con il tempo. Google intercetta tutto: avanzamenti di carriera, nuovi investimenti societari, crescita, successo, onori e lodi ma anche arresti, procedimenti giudiziari, condanne, inquisizioni, indagini e chi più ne ha ne metta. La nostra web reputation è una bibliografia che ha molta valenza relativamente all’immagine personale o alla visibilità, ma a deciderla  non siamo noi, ma una serie di elementi e di parole che possono riguardarci in correlazioni infinite. Se ne parla bene siamo contenti, ma qualora il sistema “intercetta” qualche recensione negativa o fatto narrato da qualche blog anche amatoriale possono essere una condanna ed un serio problema. E quindi come “condizionare” la web reputation ed assolvere ad un compito sociale di correttezza delle informazioni? Bisogna solo produrle correttamente, verificare che i testi siano attendibili, e fare le dovute differenze tra siti internet, blog amatoriali e testate giornalistiche on line. Queste ultime qualificate perchè portano con sè la garanzia di una autorizzazione del Tribunale e con un giornalista Direttore Responsabile, che si assume la responsabilità professionale e deontologica di ciò che viene scritto. Non che i titolari semplici di sito siano mondi da responsabilità, ma una testata giornalistica, un portale accreditato danno garanzia di informazioni certe. Come riconoscerli? Nel web è come nella vita reale, ci sono impostori, come persone per bene, dobbiamo solo imparare a saper riconoscere il buono ed il cattivo che il sistema fornisce. Certo è che se diventiamo produttori di contenuti per obiettivi, utilizzando dati, keywords e contenuti corretti, riusciamo noi a condizionare il motore di ricerca ad intercettarci. Con risultati veramente sorprendenti che possono celare anche grandi opportunità se ben gestite. Volete approfondire? Contattetemi qui: mail@danieleimperiale.it

www.arimas.eu

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