Infoline

No al giornalismo senza dignità, rispetto. Respect.

Viviamo in una era sicuramente difficile, con un clima politico piuttosto acceso in termini di contrapposizione. Ma di fronte alla diversificazione di pensiero, di posizione, di ruolo esiste un limite che dovrebbe essere un comune denominatore per tutti gli uomini di buona volontà, che è il rispetto della dignità dell’uomo. La triste vicenda dell’imprenditore abruzzese Sergio Marchionne, strappato in così pochi giorni alla ribalta di una delle aziente italiane più importanti dovrebbe essere trattata in “punta di penna”. Ossia esiste un confine quando si scrive o si narra una cosa, che va rispettato a prescindere da tutto. L’uomo di potere, imprenditore, facoltoso oggi si trova praticamente esanime su un letto d’Ospedale. E’ il ciclo di una vita della quale sembriano volerci sentire padroni assoluti ma poi proprio non è così. Marchionne, possa piacere o meno, rappresenta uno spaccato importante, ed è un uomo con una sua dignità, che va garantita pari a quella degli altri. Il giornalismo italiano probabilmente in questa occasione del “E così Fiat” si sarà guadagnato un posto nella storia per l’eccentricità del titolo e con la scelta della immagine a corredo. Ma non di certo nella storia buona, avrà catturato l’attenzione internazionale, attirandosi delle crude simpatie  ma ponendosi anche come un giornalismo di rottura, che evoca ben altri tempi. Di fronte a tale scempio della dignità e allo svilimento di una deontologia professionale garantista che deve invece essere riscoperta, alla indignazione poi subentra lo sconforto. Poichè si comprende bene il livello del baratro in cui si sta scivolando. L’informazione ha un ruolo importantissimo, è il quarto potere e ciò dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) responsabilizzare gli stessi scrivani, grafici o direttori editoriali. Che siano di testate nazionali ai giornaletti di paese. La dignità non si oltrepassa. L’uomo che non per suo volere ma per altri disegni a noi superiori, si trova a dover affrontare l’attraversamento del bardo va rispettato a prescindere. E una nazione come la nostra, garantista fino all’ultimo grado di giudizio negli affollati tribunali, non può assistere a processi sommari lapidati sic et simpliciter sulla stampa nazionale. Nel vedere questa immagine a corredo che viene edulcorata per evidenziare tutto il disappunto possibile, ci si trova imbarazzati e ci si sente feriti. A Marchionne non serve ora certo difesa d’ufficio, ma qui è in gioco la dignità, e questo tipo di comunicazione può creare dei pericolosi precedenti. Chi deve fare qualcosa esca allo scoperto senza indugiare, per tutelare quel che resta ad un uomo privato d’ogni cosa, perfino del suo intelletto. Rispetto, Respect. No al giornalismo senza dignità.

@danieleimperiale

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